I laboratori artigiani, i negozi, i capannoni industriali di proprietà, utilizzati per lo svolgimento delle attività d’impresa, pagano la tassa comunale (IMU) come se fossero seconde case. È un tributo che può essere dedotto dal reddito d’impresa solo nella misura del 20%. Sul restante 80% si pagano le tasse come se fosse reddito. È una tassa sulla tassa. Bisogna arrivare gradualmente alla deducibilità totale dell’IMU.
La scorsa legge di Bilancio ha previsto che dal 2017 le imprese in contabilità semplificata, paghino IRPEF ed IRAP solo sui redditi effettivamente incassati. Nel regime di cassa, però, non è consentito far transitare le perdite da un anno all’altro. Per questo motivo oltre un milione di imprese sono costrette a rinunciare a questa opportunità e a subire i maggiori oneri amministrativi della contabilità ordinaria, per non pagare tasse sulle perdite. Bisogna consentire anche alle imprese personali il riporto delle perdite da un anno all’atro come ora avviene per le società di capitali.
L’ecobonus si è dimostrato l’incentivo più efficace per il risparmio energetico, stimolando investimenti e occupazione. La legge di Bilancio prevede un taglio dal 65% al 50% dell’agevolazione per l’installazione di caldaie e infissi destinato a rallentare il percorso virtuoso che ha portato in questi anni a risultati importanti. È necessario mantenere la percentuale di detrazione al 65%.
L’IRAP è un’imposta regionale, introdotta nel 1998, che colpisce la ricchezza generata dall’organizzazione dall’impresa e distribuita a chi contribuisce a produrla: dipendenti, finanziatori, imprenditore. Nonostante le sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione, che hanno sancito inequivocabilmente come artigiani e piccole imprese senza un’autonoma organizzazione dei fattori della produzione non debbano pagare l’Irap, continua a mancare un provvedimento di legge che li escluda definitivamente dall’applicazione, evitando gli attuali contenziosi. In attesa di arrivare alla definizione chiara di autonoma organizzazione è necessario portare la l’esenzione IRAP da 13.000 a 30.000 euro di valore annuo della produzione.
L’Imposta sul reddito d’impresa (IRI), è un regime fiscale che consente anche alle ditte individuali o alle società di persone, di pagare un’aliquota ridotta al 24% sui redditi che sono lasciati in azienda, come avviene per le società di capitali. La legge di bilancio 2018 ha spostato la partenza dell’IRI dal 2017 al 2018. In questo modo 250 mila imprese, che avevano già impostato i bilanci e gli investimenti facendo affidamento sulle nuove norme, sono rimaste completamente spiazzate e dovranno affrontare un aumento medio di pressione fiscale di 8.000 euro. Totale circa 2 miliardi. Chiediamo di garantirne l’entrata in vigore dal 2018, consentendo alle imprese di optare per il nuovo tributo in via anticipata entro il 30 settembre 2018.